Il derby è passato, capitolato, chiuso, il pessimismo non serve a nessuno. 

 La stracittadina che verrà ricordata per i calzini più famosi di Italia, chiamiamolo anche “calzino gate”, è oramai alle spalle e quando sabato si scenderà in campo a Genova contro la Samp, nessuno ricorderà più l’errore fatale di Wallace o la papera di Marchetti. Il campionato non finisce al derby. Anche nell’anno del miracolo Pioli, non ce ne fu uno vinto eppure arrivammo ai cancelli d’oro della Champions. E’ ora di archiviare questa partita con una considerazione sincera: la Roma i derby li sente di più; è un dono innato evidentemente ed è l’unica cosa che un pochino gli invidio.

Se c’è un’altra cosa però che non invidio ai nostri, è quel cadere laddove loro sanno provocare. Forse consapevoli che non ne pagheranno il prezzo chissà, ma anche di questi giochini loro sono padroni.  Nessuno ha parlato dei cori razzisti contro Keita, ma i nostri tifosi creano sempre “scandalo”, come nessuno ha parlato della cosa secondo me più vile e nauseante: i fischi durante il video tributo a Maestrelli. Video che raccontava una Lazio antica, dove apparivano Chinaglia e Re Cecconi. Chiudiamo anche questa parentesi dicendo “sono i soliti romanisti”, sicuramente non generalizzando tutta la tifoseria. Io vorrò vedere quando Totti darà l’addio al calcio e proietteranno la sua carriera, “best moments” inventati, comunque vorrei proprio vedere come storcerebbero il naso semmai qualcuno di noi fischiasse: “Ecco i laziali sempre pronti a far casino, irrispettosi, cafoni..” e chi più ne ha, più ne metta! A queste cose però ci siamo abituati ed è oramai normale routine.

O vogliamo parlare del quarto uomo che esulta al gol di Strootman? No, che lo diciamo a fare!

Favoritismi o no, arbitraggio dalla dubbia etica a parte, ora caro mister Inzaghi è il momento di serrare i ranghi e di rincorrere quel treno Europa senza sosta. Partite difficili, partite importanti ove non si deve sottovalutare nessuno. Questo è l’attimo fuggente da cogliere dove ogni appiglio ti può far volare ed ogni sassolino ti può far cadere. Le batoste insegnano e servono anche quelle seppur dolorose. Le ferite si disinfettano, un pò di acqua ossigenata ed un cerotto e si torna come nuovi.

Basta parlare di derby, di risse, di Strootman o “Stroonzman” come qualcuno lo ha ribattezzato, di calzini, testa alla Samp: verve, cervello e voglia di morderla a tutti i costi questa classifica perchè è ancora tutta da scrivere!

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